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San Donato in Poggio: le Torri del Chianti

L'incontaminata bellezza del paesaggio e dei borghi del Chianti

Qual'è la storia che si cela dietro San Donato?

San Donato è un piccolo borgo medievale situato in cima ad un colle a pochi minuti di distanza dalla superstrada che collega Siena con Firenze, a circa metà strada da entrambe le città. Siamo nel territorio del Chianti e la strada che si percorre per raggiungere San Donato prima, Greve e Castellina in Chianti poi è una delle più belle ed affascinanti della regione vinicola toscana, con i suoi interminabili filari di vigneti che sembrano susseguirsi all'infinito, uniti ai verdi oliveti, alla fitta boscaglia, agli agriturismo ed alle aziende vinicole.

La località è piccolina ma ancora conserva il suo fascino e la sua eredità medievale. Il cuore è ancora circondato dalle originali e possenti mura difensive costruite nel 12° secolo, lungo le quali si erge ancora fiera, all'estremità occidentale, una torre di avvistamento. Ho appreso che, grazie alla sue piccole dimensioni, San Donato ha giocato un ruolo importante nel secolare conflitto tra Firenze e Siena.

San Donato

Perchè sceglierlo come base per le vostre vacanze...

» Atmosfera tipica di un piccolo borgo toscano
» A breve distanza a piedi dai tipici ristoranti
» Facilità di raggiungere la superstrada Siena - Firenze

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Nel 1218, San Donato passò sotto il controllo della città di Firenze; la sua importanza crebbe notevolmente quando divenne una delle tappe lungo la strada che collegava Firenze a Roma ed il luogo dove i viaggiatori che entravano nel territorio fiorentino si fermavano per cambiare le loro monete.

Nel 1176 e nel 1265, due trattati di pace tra le belligeranti repubbliche di Firenze e Siena furono firmati proprio qui, a San Donato; appena 5 anni prima del secondo trattato, le truppe fiorentine si organizzarono appena sotto la città per preparare la marcia che avrebbe dato inizio alla famosa battaglia di Montaperti.

La battaglia rappresentò una grande sconfitta per i guelfi fiorentini, motivo per cui San Donato ed il territorio circostante furono successivamente saccheggiati. Anche il trattato di pace firmato nel 1265 non durò a lungo.

Verso la fine del 14° secolo, la principale via dei pellegrini e del commercio del periodo fu fatta passare attraverso le vicine località di Tavarnelle e Barberino, motivo per cui l'importanza di San Donato cominciò il suo lento declino.

Cosa c'è da vedere?

Una delle principali entrate alla città è attraverso la "Porta Fiorentina" (così chiamata perchè conduce a Firenze) situata ai margini nord-occidentali, da cui si entra nella strada principale, via del Giglio, che attraversa San Donato dal 12° secolo. Oltre ai bellissimi edifici, magnificamente ristrutturati in pietra e mattoni, prima di raggiungere la piazza principale noterete anche ciò che rimane delle antiche case-torri: la famosa Torre Camapanaria.

Nella piazza, l'imponente Palazzo Malaspina ne domina uno degli angoli, con accanto la chiesa gotica di Santa Maria della Neve, che con una delle sue navate laterali guarda la piazza, al cui centro si trova un pozzo ottagonale, simbolo dell'importanza che ebbe in passato, durante l'assedio, quando rappresentava l'unico approvvigionamento idrico della città. Dall'altro lato si trova, invece, il Palazzo Pretorio, che purtroppo non è riuscito a preservare negli anni il suo aspetto medievale ed è sicuramente meno imponente del Palazzo Malaspina.

Proseguendo per uscire dalla porta situata nella parte orientale delle mura, chiamata "Porta Senese", vi imbatterete nella chiesa principale di San Donato, la Pieve di San Donato. Costruita in stile romanico-toscano, sembra risalire all'anno 989 secondo alcuni documenti ritrovati. Il fonte battesimale in terracotta con gli smalti di Giovanni della Robbia risale al 1513.

Nelle Vicinanze

Osservatorio del Chianti & Giardini Botanici

Ad appena pochi chilometri in auto si trovano l'Osservatorio ed i Giardini Botanici del Chianti, una sosta magari inaspettata ma che senza dubbio merita (sia che viaggiate con o senza bambini).

Osservatorio del Chianti

Indirizzo: Strada Provinciale Castellina in Chianti

Pagina Facebook per Eventi

Qui vengono organizzati diversi eventi nel corso dell'anno, per cui vi consiglio di consultare il loro sito per vedere se vi trovate in zona durante alcuni di essi e se li informate del vostro arrivo (per email), vi faranno trovare sul posto una guida che parla la vostra lingua.

Mentre i giardini mettono in risalto la flora e la fauna naturale del Chianti, l'osservatorio offre eventi sia diurni che notturni per aiutarvi ad osservare ed a capire le stelle nel cielo, oltre ad avere - unico nel suo genere - una struttura adibita all'apprendimento per i non vedenti.

Museo Emilio Ferrari

Questo museo espone una collezione privata sulla cultura contadina ed agricola della zona. E' diviso in diverse aree, ognuna delle quali è dedicata ad un diverso aspetto della società agricola di un tempo, con esposti strumenti antichi usati nel passato: un viaggio alla scoperta del mondo della carpeneteria, dei calzolai e dei fabbri, dove si trovano anche utensili e strumenti del fronte. Un'esperienza molto interessante che vi farà entrare nel vivo delle tradizioni e dell'antica cultura locale, adatta sia ai grandi che ai piccini. Controllatene gli orari di apertura presso l'ufficio turistico.

Come arrivare

Venendo sia da Siena che da Firenze, il modo più semplice di raggiungere San Donato è quello di prendere la superstrada Firenze - Siena ed uscire a San Donato, seguendo poi le indicazioni per il centro storico. In entrambe le direzioni, si tratta di circa 45 km...San Donato si trova davvero nel bel mezzo di queste due grandi città toscane! Sia San Gimignano che Greve in Chianti si trovano a circa 25 km da San Donato, entrambe facili destinazioni per programmarvi delle escursioni giornaliere.


Autore: Donna Scharnagl

Ho messo piede in Italia per la prima volta più di 25 anni fa ed ancora non ho trovato un buon motivo per andarmene. Dell'Italia amo il cibo, la cultura, la storia, l'arte, i paesaggi...ho menzionato già il cibo?! Mi definisco una studentessa a lungo termine. E così ho imparato che gli italiani hanno storie che vale la pena di ascoltare, storie che dipingono un quadro che mostra come il duro lavoro forgi il carattere, come la vita sia fatta di alti e bassi e quanto sia bello ridere.



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